Questa mattina, come tutte le mattine, ho comprato il
solito quotidiano poi, visto che lavoro lontano da
Bologna, mi è venuta l'idea di comprare anche il
Carlino, che non compro mai, ma oggi avevo voglia di
leggere le notizie della mia città.
Non ho mai creduto, né lo farò ora, a segni premonitori
o a occulti disegni del destino; però questa mattina ho
comprato il Carlino e ho letto con sgomento e dolore
della morte di Alessandro Artese.
Allora mi sono collegata al sito dell' Associazione dei
Minghettiani quasi fosse l'unico modo per me, ora, a
centinaia di chilometri di distanza da Bologna, per
trovare ricordi di una persona straordinaria che ho
avuto la fortuna di conoscere proprio grazie
all'Associazione.
I miei ricordi di Alessandro Artese sono tutti legati al
Minghetti, alla nostra scuola, che abbiamo frequentato
in anni e tempi diversi, e al piacere che abbiamo avuto
di scambiarci le diverse esperienze e i diversi climi
(il dopoguerra per lui, il sessantotto per me) che
abbiamo vissuto a palazzo Lambertini. Sia lui che io
avremmo voluto fare i professori di Lettere poi, per
entrambi, la vita ha disposto diversamente e anche
questo ci siamo raccontati perché entrambi, nonostante
le reciproche attività professionali lontane dalla
letteratura, abbiamo sempre coltivato, e mantenuto vivo
negli anni, l'amore per la cultura umanistica.
Ho incontrato Alessandro Artese l'ultima volta, per
caso, una mattina dello scorso agosto in via Calvature;
l'ho trovato dimagrito e anche un po' sofferente; doveva
fare una visita di controllo nel pomeriggio e confidava
nel suo buon esito. Ci siamo raccontati i reciproci
malanni, ci siamo complimentati per come li abbiamo
affrontati, ci siamo fatti gli auguri. Non ci siamo più
visti.
Voglio salutarlo per l'ultima volta attraverso il sito
dell'Associazione dei Minghettiani che, dopo la
scomparsa di Claudio Naccarato e Furio Bosello, proprio
Alessandro ha sempre sostenuto con generosa e
intelligente energia, con la cura attenta e costante che
si riserva a una creatura molto amata.
Voglio ringraziarlo per i bei pomeriggi trascorsi nel
suo studio a parlare del Minghetti di oggi e del
"nostro" Minghetti, di quello che ognuno di noi porta
nel ricordo, dei ricordi che sono stati raccontati e
condivisi, di quella originale congerie di compagni di
scuola di tante diverse età che, come succede a scuola,
hanno compiuto un indimenticabile percorso di vita
insieme.
Anna Bassi
26 marzo 2008